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Impianti negli uffici PDF Stampa E-mail

Impianti Tecnoclogici nei piccoli uffici

Il D.M.I., 22 febbraio 2006, riguarda le regole tecniche di prevenzione incendio mentre il D.M. 16 febbraio 1982, riporta l'elenco delle attività soggette al controllo dei vigili del fuoco. In relazione al numero di persone contemporaneamente presenti, per possibili problemi di evacuazione in casi di emergenza, l’ufficio potrebbe diventare un luogo a maggior rischio in caso d’incendio.
Fino a 25 presenze il luogo è da considerare ordinario e dunque nulla di particolare è richiesto per l’impianto elettrico ai fini antincendio.
Oltre le 25 presenze, sulla base delle presenze contemporanee, è possibile individuare i seguenti tipi di uffici:

* da 26 a 100 presenze: nessuna particolare prescrizione elettrica riguardante il rischio di incendio, ma sole prescrizioni di carattere edile; luogo ordinario dal punto di vista elettrico;
* da 101 a 300 presenze: verificare la necessità di dell’illuminazione di sicurezza e di un impianto di segnalazione incendio;
* da 301 a 500 presenze: come punto precedente più condutture non propaganti l'incendio;
* da 501 a 1000 presenze: luogo a maggior rischio in caso di incendio perché soggetto a periodico controllo dei vigili del fuoco; per l’impianto elettrico occorre riferirsi alle prescrizioni della sezione 751 della norma CEI 64-8;
* oltre 1000 presenze: come punto precedente ma con più articolati provvedimenti antincendio.

Con le seguenti note intendiamo trattare brevemente degli impianti appartenenti ad uffici con capienza non superiore 25 persone. Piccoli uffici normalmente non accessibili al pubblico e quindi con un numero di presenze tale da non pregiudicare la sicurezza delle persone in caso di evacuazione in situazione di emergenza.

La classificazione di questi locali come luoghi ordinari non impone per gli impianti particolari prescrizioni rispetto a quello stabilito dalla Norma generale CEI 64-8.
Per quanto riguarda la consistenza degli impianti ci si può riferire alla guida CEI 64-53 la quale riporta fondamentalmente due casi:

* la destinazione ad uso ufficio è decisa in fase di progettazione dell'impianto;
* la destinazione ad uso ufficio è ritenuta solo probabile in fase di progettazione dell'impianto.

In quest’ultimo caso si ritiene sufficiente la predisposizione di canalizzazioni, cassette di derivazione e scatole porta frutti in previsione di adeguamenti futuri dell’impianto ad uso ufficio.
Per il corretto funzionamento dei servizi multimediali, indispensabili per una moderna ed efficiente gestione dell’ufficio, è raccomandabile predisporre un cablaggio strutturato secondo i criteri riportati dalle normative del Comitato Tecnico CEI 306. In particolare le reti locali (LAN - Local Area Network) sono normalmente distribuite con un cavo bilanciato UTP (Unfoiled Twisted Pair) a 4 coppie, di categoria 5E oppure 6 in grado di gestire rispettivamente trasmissioni a frequenze fino a 100 e fino a 250 MHz. Le prese EDP,dette anche connettori LAN, devono essere del tipo RJ45 a collegamento unificato.

Trattandosi di un luogo di lavoro assume particolare rilevanza l'illuminazione generale ai fini di un ottimale confort visivo. Ci si può riferire alla Norma UNI EN 12464-1 che relativamente ai compiti visivi tipici di un ufficio, quali scrittura, dattilografia, lettura, elaborazione dati, indica in 500 Ix l’illuminamento medio con una resa cromatica Ra 80 e un indice di abbagliamento UGR 19. Per compiti visivi più impegnativi, come ad esempio una postazione di disegno, l'illuminamento medio non deve essere inferiore a 750 Ix con un UGR16.

L’illuminamento necessario per i posti di lavoro può essere ottenuto anche mediante integrazione con lampade da tavolo. In questo caso occorre però porre particolare attenzione nel limitare i contrasti di luminanza tra sfondo e zona di lavoro. Si ritiene raccomandabile anche un’illuminazione di sicurezza, pur non essendo esplicitamente richiesta per gli uffici di piccole dimensioni.

L’impianto elettrico di un ufficio deve avere almeno una consistenza come di seguito indicato (tabella 2).
Impianto telefonico:

* un punto di ingresso costituito da tre scatole interconnesse per l’allacciamento alla rete esterna;
* un punto telefono per ogni posto di lavoro considerando eventualmente la necessità di collegare un modem.

Per ogni ufficio è consigliata la dotazione di 2 punti luce a soffitto, di 1 presa 2P+T, P11/17, una presa EDP per ogni scrivania. Per gli altri ambienti (bagni, corridoi, ripostigli) valgono le consistenza usualmente adottate per gli appartamenti. Si consiglia un impianto di tipo intercomunicante fra i vari locali o la possibilità di usufruire, ove presente, dello stesso cablaggio strutturato.

Si deve inoltre predisporre un punto citofonico, almeno uno all'ingresso, una presa d'antenna tv per ogni scrivania e una canalizzazione di riserva per un eventuale impianto antintrusione o per l’ampliamento dei servizi multimediali. Si raccomanda pertanto di prevedere, almeno lungo il corridoio che congiunge i vari locali, una canalizzazione con cassette in corrispondenza di ogni locale.
Per evitare perdite di datiin caso di black-out può essere utile l'alimentazione "no break" dei computer mediante UPS. In alcuni casi, ove fosse necessario collocare scrivanie distanti dalle pareti, è consigliabile l’impiego di torrette portafrutti eventualmente considerando l’opportunità di distribuire l’impianto sottopavimento di tipo flottante (fig. 1).

Impianti nei piccoli uffici
CEI 64-8, 6a edizione, “Impianti elettrici utilizzatori a bassa tensione parti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7”;

CEI 64-53, ”Guida per la integrazione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori, telefonici, ausiliari e di trasmissione dati. Criteri particolari per edifici a uso prevalentemente residenziale”.

CEI 83-5, “Sistemi elettronici per la casa e l'edificio. Requisiti tecnici generali”;

CEI 306-5, “Tecnologia dell'informazione. Installazione del cablaggio”;

CEI 23-51, “ Prescrizione per la realizzazione le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per usi domestici e similari”.

 

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