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Home Divagando Piace tanto la Green Energy?
Piace tanto la Green Energy? PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Giovedì 31 Marzo 2011 16:38

Poveri italiani: un popolo di pecoroni che insegue Don Chisciotte della Mancia nella battaglia contro lo spettro nucleare  (che purtroppo ormai si è trasformato in realtà per la terribile sciagura giapponese). Ma il nucleare lo abbiamo alle porte: un incidente in Francia interessebbe immediatamente l'Italia con le correnti di aria atlantiche e siberiane, perchè ci si preoccupa tanto delle eventuali centrali italiane??? Perchè l'italiano non capisce cosa ha davanti e non vede cosa ha dietro: il Giappone che è stato colpito da questa sciagura è la grande potenza mondiale solo grazie al nucleare, perchè la sua energia costa poco, l'Italia deve invece pagare allo straniero il costo di circa il 25% di energia nucleare che importa dall'estero, per non considerare che una buona fetta dell'energia prodotta in Italia proviene dal gas metano che ha un costo elevatissimo. Se sommiamo a queste cose il nostro debito pubblico: come può l'economia italiana risollevarsi??? Adesso si sommeranno pure i costi del rinnovabile, tanto verde, tanto bello ma costosissimo. E' di ieri la notizia del ricaro del 3,4% della bolletta, per pagare cosa? Il costo di gas e petrolio in continuo aumento ed il costo dell'incentivo rinnovabile. Secondo Voi in Francia quanto inciderà il costo di questi aumenti? Quasi niente perchè la loro energia proviene quasi esclusivamente da pastiglie di uranio comprate 5-6 anni fà.

Allego la relazione dell'Autority per l'energia che fa molto riflettere:

 

 

Autorità per l'Energia: (adesso non più rischio così come era il 2/11/2011 all'uscita della relazione ma certezza) GRANDE stangata in bolletta con incentivi fonti green
L'allarme nella relazione al Parlamento: aumenti fino a 5,7 mld di euro

Per le bollette degli italiani si profila il rischio di una ''stangata rinnovabili'' per effetto del sistema degli incentivi. A denunciarlo, l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas nella Relazione sullo stato del mercato nazionale dell'elettricità e del gas inviata al Parlamento.

Sottolineando la grande opportunità del mercato delle fonti rinnovabili in Italia, il Garante sottolinea che quello italiano è "un sistema di incentivi fra i più profittevoli al mondo, con un impatto crescente in bolletta - si legge nella relazione inviata al Parlamento - Dai 2,5 miliardi di euro del 2009 si è passati ai 3,4 del 2010 e nel 2011 si potrebbe arrivare, in assenza di interventi, fino a 5,7 miliardi di euro".

Nel dettaglio, l'Authority spiega che dal 2001 ad oggi gli italiani "hanno pagato oltre 23 miliardi di euro in bolletta per il sistema Cip 6 (a sostegno alle fonti rinnovabili e assimilate) e, nonostante la prevista risoluzione anticipata delle convenzioni, i costi potrebbero nuovamente aumentare per effetto di recenti leggi che hanno riconosciuto incentivi Cip 6 anche agli impianti alimentati da rifiuti". Ad appesantire le future bollette, vi è poi il possibile raddoppio dei costi "a 1,6 milioni di euro legati all'eccesso di offerta di certificati verdi ed alla crescita esponenziale degli incentivi al fotovoltaico", aumentati da 300 milioni di euro del 2009 a 826 milioni nel 2010. Infatti, l'Autorità calcola che se tutti gli impianti dichiarati terminati entrassero realmente in esercizio entro il 30 giugno 2011, in Italia potrebbero esserci a quella data 180.000 impianti fotovoltaici, con una potenza installata di 6500 MW, una producibilità di 8 TWh e un conseguente costo per il sistema elettrico prossimo ai 3 miliardi di euro su base annua.

"Se a questi impianti si aggiungessero i 3000 MW preventivati con il decreto 6 agosto 2010 - continua la relazione - l'obiettivo nazionale al 2020 per
il fotovoltaico verrebbe raggiunto già nel 2013, con 7 anni di anticipo ed a costi molto più elevati per il sistema, sulla base di tecnologie più costose
e meno efficienti rispetto a quelle che potrebbero svilupparsi nei prossimi anni."

Altri problemi su cui arriva la lente del Garante, anche la saturazione delle reti, virtuale e reale (spesso ci sono "prenotazioni di capacità di trasporto a fini speculativi, senza che poi vengano realizzati gli impianti") che, in alcune zone del paese già oggi non consentirebbe di trasportare tutta la produzione elettrica da rinnovabili immessa in rete.

Fonte: Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas
7 febbraio 2011

Ultimo aggiornamento Giovedì 21 Aprile 2011 18:05
 

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