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Home Impianti Elettrici Pratiche e burocrazia Regolarizzare un impianto con la Di.Ri.
Regolarizzare un impianto con la Di.Ri. PDF Stampa E-mail

DOMANDA

Ch.mo Ing., sono un perito ind.le - elettronica e tlc - regolarmente iscritto presso il collegio dei periti di AV. Sono altresì laureando in ing. elettronica, avendo tra l'altro sostenuto gli esami di elettrotecnica e macchine elettriche e sistemi elettronici di potenza negli impianti elettrici. Aggiungo che sono in possesso di ATTESTATO di qualifica professionale di "Ispettore alle Verifiche Elettriche" per impianti di messa a terra, con conseguente abilitazione all’esercizio dell’attività, conseguito a seguito di specifico corso di formazione presso una società autorizzata dal Ministero delle Attività Produttive.

Orbene, un mio parente mi chiede cosa fare per mettersi in regola relativamente ad un impianto elettrico a servizio del suo negozio. Preciso che l'impianto in questione lo ha realizzato lui stesso. Le chiedo dunque quali adempimenti sarebbero necessari e se, date le mie competenze cui ho accennato, potrei occuparmene io stesso.

RISPOSTA

La regolarizzazione di un impianto realizzato e non certificato e' possibile solo se rientra nella finestra temporale di realizzazione che va dal 05/03/1990 (entrata in vigore legge 46/90) sino al 27 marzo 2008 (entrata in vigore DM 37/2008). Solo per impianti realizzati in quest'arco temporale e' possibile rilasciare la Di.Ri. Dichiarazione di Rispondenza. Questa dichiarazione puo' essere fatta, previo controllo e verifica di tutto l'impianto, da un Tecnico Abilitato (quale Lei e' in quanto perito industriale solo se con 5 anni di esercizio della professione per l'ambito elettrico) o da un responsabile tecnico di un'impresa abilitata (che esercita da 5 anni tale ruolo nel campo elettrico e solo se senza obbligo di progetto). Premetto che in ogni caso si devono rispettare gli eventuali adempimenti progettuali, ove necessari per attivita' commerciale con la Legge 46/90 se >199 mq ovvero se attivita' a maggior rischio in caso d'incendio ovvero se attivita' soggetta a CPI dei Vigili del Fuoco. Se la progettazione non e' necessaria si deve rilasciare la Di.Ri. con un minimo di planimetrie e schemi quadro, per cristallizzare l'opera all'atto della certificazione.
Le ricordo che la resposabilita' dell'impianto ricade completamente sulle spalle di chi lo certifica (quindi non come per le verifiche che si possono anche effettuare a campione), l'impianto deve essere verificato, in teoria, anche nelle cassette di derivazione e nei controsoffitti; inoltre se l'impianto e' stato realizzato dopo il 27/03/2008 e si rilascia la Di.Ri. come se fosse stato realizzato prima, si dichiara il falso, volendolo fare lo stesso ci si deve accertare che tutti i componenti  siano riconducibili ad una data antecedente (es. un interruttore di nuova produzione non potra' essere installato).
Stia molto attento a quanto scrive.
 

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