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Home Divagando Energia Nucleare SI o NO?
Energia Nucleare SI o NO? PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Giovedì 13 Maggio 2010 18:06

Vi sembrerà strano sentire parlare di Nucleare all'interno della sezione "Rinnovabili", ma è questa la giusta collocazione da fornire a questo argomento.

In tal senso volevo fornire un piccolo contributo alle discussioni riguardanti la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel corso di questi anni ci sono state decine di campagne denigratorie rivolte verso la produzione di energia con metodi tradizionali o con il nucleare, poiché questi sistemi sono inquinanti o producono rifiuti (come il nucleare) di difficile smaltimento. Perché non sostituirle con le fonti rinnovabili? Parliamone un po’ più specificatamente:

il primo sistema, per quantità di energia generata, è quello fotovoltaico. A prescindere dal costo esagerato di ogni pannello (costa circa 2000 €uro per kilowatt), questo sistema funziona ovviamente nelle ore antimeridiane e quando il cielo non è coperto, d’inverno possibilmente alle 15:30 si stacca e non funziona sino all’alba dell’indomani. E nel pomeriggio l’energia chi me la fornisce?

Potrebbe venire in aiuto il sistema eolico, che non ha orari di produzione, ma il cui costo è altrettanto elevato per non parlare del fatto che in caso di vento superiore a 25 km/h il sistema si deve bloccare per conservare l’integrità del generatore.

Ovviamente non dimenticherò di citare una delle principali e più antiche fonti rinnovabili, che è quella idroelettrica, la cui fettina è pressoché costante a causa della diminuzione delle risorse idriche e dell’elevato costo di una diga con relativa centrale.

Gli altri sistemi di produzione alternativi neanche li cito perché costituiscono piccolissimi spicchi della torta energetica.

E allora che facciamo? Ebbene secondo il volere di alcuni un pomeriggio nuvoloso del 2080 con poco vento, si potrebbe bloccare tutto un paese perché non si può produrre energia con fonti rinnovabili.

In realtà si capisce che non possiamo arrivare a tal punto, come ci si deve orientare? Sino a quando durerà il petrolio e i gas combustibili (in Italia si produce tanto con le centrali turbogas, che bruciano prezioso metano a costi molto elevati) si andrà avanti così, quando questi combustibili fra 60-80 anni scarseggeranno, trovandoci impreparati saremo costretti a comprare dall’estero quote di energia sempre più grandi, ovviamente con costi sempre maggiori. L’energia in Italia costa già più cara che in Europa perché ne importiamo una grossa quantità dalla Svizzera e dalla Francia, grossi produttori di energia nucleare, con un aggravio ai costi di produzione di qualsiasi prodotto industriale, che ovviamente ha bisogno di energia.

L’unico sbocco esistente a questa situazione di empasse, generata da tanti anni di immobilismo, di cattiva politica, di cambi di rotta governativi, per non contare il referendum del 1987 e l’irresponsabile azione degli ambientalisti, è quello di puntare verso l’energia nucleare. Quest’ultima è un’ottima fonte capace di coadiuvare le fonti rinnovabili, quando il petrolio sarà terminato, il costo a regime dell’energia è conveniente, il problema sta nella costruzione della centrale che richiede anni di lavoro, per non contare che l’Italia aveva nell’87 ingegneri nucleari invidiati da tutto il mondo, ora si ritrova a rincorrere la tecnologia sperimentata da altri, mentre da noi la ricerca energetica si è congelata a 20 anni fa. Molti richiamano l’attenzione sul problema delle scorie, bene ricordiamoci che in Italia avevamo 2 centrali nucleari, di cui una perfettamente funzionante a Montalto di Castro ed un’altra quasi terminata, che sono state spente con una cifra di circa 10 miliardi di euro buttata al vento, poiché ormai non si possono più riattivare ed in ogni caso la loro tecnologia è vecchia. Queste due centrali hanno le loro scorie nucleari che vengono stoccate e sono trattate come tutte le altre centrali, inoltre le scorie si possono portare, pagando, in paesi disposte a trattarle per la loro conservazione. Altri richiamano l’attenzione sul rischio incidente: ebbene questi sono ancora più ridicoli, in caso di incidente nucleare in Francia o in Svizzera i primi ad essere interessati saremmo noi italiani, senza peraltro avere quei sistemi di allerta per mettere in sicurezza la popolazione, una per tutte basta ricordare Chernobyl: Tutta l’Italia sino a Roma è stata interessata dalla nube radioattiva che invase tutta l’Europa. Questa molla fece scattare la paura nucleare: pochi sanno che l’incidente fu provocato dalla follia di un gerarca statale che, non sappiamo perché, voleva testare il reattore al massimo della potenza con la turbina dell’alternatore staccata, in poco tempo il reattore si è surriscaldato non permettendo più la riduzione della potenza. A quel punto si rischiò anche l’esplosione, ancora più devastante, scongiurata dal sacrifico di tanti pompieri.

Il nucleare non deve far paura perché quello di oggi è più sicuro ancora di quello della maggior parte delle centrali esistenti e costituisce l’unica alternativa all’esaurimento delle fonti energetiche fossili, contemporaneamente si deve spingere sulla ricerca di fonti rinnovabili sempre più efficienti poiché una sola fonte non è sufficiente a sopperire a tutta la richiesta energetica.

Francesco Monteleone

Ultimo aggiornamento Giovedì 07 Ottobre 2010 14:16
 

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