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Dubbio sul "Certificato di Messa a Terra" PDF Stampa E-mail

Domanda

Ho un dubbio sollevatomi dal direttore dei lavori di un appartamento dove ho realizzato l'impianto elettrico, mi chiede il certificato della messa a terra, ma non trovo riferimenti specifici per consegnargli detto documento,anzi per quel che ho capito basta che gli consegni il foglio con le misure effettuate indicando il tipo di strumento utilizzato e basta.Vorrei indicargli la norma ma non la trovo mi potete dare un consiglio ?
grazie cordiali saluti franco

RISPOSTA

Onestamente il dubbio e' venuto anche a me......., sentendo le sue parole......
Cos'e' il "certificato di messa a terra"? E' un documento che non esiste.

Misure di terra, apparecchi utilizzati, tipologia di impianto ed altro fanno parte della Dichiarazione di Conformita' ai sensi del DM 37/2008 e del DPR 462/01. La Dich. di Conf. per quanto riguarda la realizzazione dell'impianto di terra costituisce anche atto di omologazione dello stesso e deve essere trasmessa all'INAIL (ex ISPESL) e all'ASL (nel caso di presenza di lavoratori).
La norma sugli impianti elettrici e di messa a terra e' la CEI 64-8 e la CEI 11-1 e sono quelle che deve indicare nella Dichiarazione di Conformità:
L'UNICO ATTO UFFICIALE CHE L'ELETTRICISTA DEVE RILASCIARE (puo' consultarla sul sito web), alla quale deve allegare l'elenco con la tipologia dei materiali, l'eventuale misura di resist. di terra, etc.
Distinti saluti

 
Dubbi Differenziali PDF Stampa E-mail

Domanda

Vorrei gentilmente sapere cosa prevede la normativa a riguardo dell'installazione di interruttori differenziali su alcuni tipi di macchinari tipo trapano a colonna - troncatrice a disco - filiera a banco - piegatubi, tutte alimentate a 380 V trifase.

Risposta

La tensione di alimentazione concatenata è ormai 400 V. Cosa prevede la normativa ... dipende dal tipo di sistema se TT o TN.

Supporremo per adesso che si tratti del comune TT, cioè energia fornita dall'Ente Distributore in bassa tensione con contatore-limitatore (altri casi possono essere studiati, se necessario). In questo caso vige la norma CEI 64-8, che prevede per tutte le apparecchiature la protezione contro i contatti indiretti mediante interruttore differenziale coordinato con l'impianto di messa a terra e protezione. I differenziali possono essere equipaggiati anche con magnetotermici in virtù delle necessità di protezione contro le sovracorrenti. LA corrente di sensibilità del differenzilae generalmente è compresa fra 0,03 - 0,1 - 0,3 A, meglio utilizzare i primi più sensibili, anche se si possono usare anche quelli meno sensibili, in caso di macchine con correnti di dispersione funzionale elevata che farebbe staccare lo 0,03. In ogni caso deve essere rispettata la formula di dimensionamento per la resistenza di terra: Rterra<50/Idiff per i luoghi ordinari e Rterra<25/Idiff per i luoghi soggetti a normativa specifica della CEI 64-8/7. Si può usare un differenziale anche per più macchine ovvero uno per macchina.

 
La dichiarazione di conformità incompleta PDF Stampa E-mail

DOMANDA

Salve,
ho comprato casa (appena finita di costruire) a Novembre e sto terminando le pratiche per l'abitabilità.

Controllando però la Dichiarazione Conformità dell'elettricista che mi ha consegnato il costruttore mi sono accorto che manca lo schema elettrico, e il geometra mi ha detto che è indispensabile.

Non riesco però a contattare l'elettricista per chiedergli di fornirmi il documento...come posso fare? Che mi consigliate?

Posso far eventualmente fare il documento a qualcun'altro?

RISPOSTA

Il geometra, di cui parla, se e' il tecnico comunale e' un problema: la dichiarazione deve essere completa di allegati con il materiale utilizzato
ed uno schema dell'impianto. In teoria potrebbe passare inosservata la mancanza dello schema....................
Dal punto di vista legale il costruttore e' obbligato a fornirle tutta la documentazione completa per il rilascio dell'abitabilita', comunque tutto quanto riguardante l'impiantistica. E' il costruttore che ha la responsabilita' di fornire la dichiarazione, non tanto l'elettricista che ha eseguito il lavoro. Se il costruttore si rifiuta puo fargli un'azione legale (magari con giudice di pace) e accollargli le spese della ritardata concessione dell'abitabilita'. Soluzioni legali alternative non ve ne sono (il rilascio della dichiarazione di rispondenza da parte di un Tecnico valeva solo per gli impianti costruiti dal 1990 al 27-03-2008).
La pratica usata da molti, extrema ratio, e' quella di farsi rilasciare la dichiarazione da un elettricista compiacente che dietro pagamento di 300-400 euro Le rilascia un FALSO, poiche' l'impianto puo' essere certificato solo da chi lo ha costruito. Il Falso ha valore comunque legale, perche' nessuno lo sa.

 
Fornitura Tensione Ente Distributore PDF Stampa E-mail

Questa è una e-mail di contatto dal sito http://www.impianto-elettrico.it/ inviata da:
vittorio (mail nascosta)

Mi sono trovato disorientato quando dovendo eseguire prove su interruttori differenziali in abitazione privata (villa isolata) ho trovato:
Tensione rigida (non so cosa sta a significare: rigida) sui carichi V 220  fase-neutro --
Tensione fase-pe terra 290 V  --
Tensione neutro-pe terra 130 V
Gli stessi valori al contatore slacciato dall'impianto con la puntazza al terreno.
E' regolare una fornitura Enel con neutro a questo livello?  Grazie saluti V G

RISPOSTA

No il neutro ENEL deve trovarsi ad un valore di pochi volt rispetto a terra.

Sulla carta il neutro e' un conduttore attitvo a tutti gli effetti poiche' l'Ente Distributore non ne garantisce la continuita', cosi' come nel suo caso che e' evidentemente staccato dal centro stella del trasformatore. Nel funzionamento normale, pero', questo conduttore deve stare a pochi volt rispetto a terra. Chieda all'Enel una verifica sui valori di tensione, o sul contatore stesso se fanno storie. Non colleghi carichi all'impianto perche' con queste tensioni, che sono oltremodo incerte, corre il rischio di bruciare tutto.

CONTRODOMANDA

Egr. Ingegnere, ringrazio per la cortese risposta, speravo di trovare qualche valore riferito a norme già codificate sul limite di tensione tra neutro e terra.
Ho purtroppo avuto risposte disarmanti da tecnici dell'ente fornitore dell'energia.
Un eventuale limite legale mi avrebbe aiutato a non discutere con questi praticoni. Rinnovo saluti, Vittorio

RISPOSTA

Nella regola tecnica di allaccio alla rete elettrica veda pagina 21, nel suo caso la resistenza del neutro verso terra non potra' rispettare tale parametro (180 ohm), quindi l'Ente deve correggere la difformita' nell'impianto. La misura dovrebbe essere effettuata sul neutro di cabina, in mancanza di cio' puo' effettuarla in maniera indiretta (possibilmente in un'utenza vicina alla cabina) attraverso la sua messa a terra (misura indiretta di resistenza di terra) andando a decurtare il valore della resistenza di terra del suo impianto misurata con metodo voltamperometrico a tre fili.

SOLUZIONE

Egr. Ing. F. Monteleone, La ringrazio per la preziosa  collaborazione e  devo dire che se pur con insistenza sono riuscito a disporre di una squadra dell'Ente Distributore con la quale siamo riusciti a trovare un utente del trasformatore con un importante assorbimento tra una fare e la terra. Non è stata breve l'indagine ma alla fine abbiamo concluso insieme che era necessario eliminare questo guasto su quelle utenze B T --

Rinnovo molti cordiali saluti, Vittorio

 
Di nuovo Perendev PDF Stampa E-mail

Questa è una e-mail di contatto dal sito http://www.impianto-elettrico.it/ inviata da:
Egidio (mail nascosta) SI PARLA DEL MITICO MOTORE DI PERENDEV

Ho guardato con un certo interesse l'aggeggio, e appunto mi chiedevo come potesse funzionare visto il noto principio di conservazione dell' energia. Mi pare poi (parlo da profano) che i magneti al neodimio siano soggetti comunque a scarica  (non so se naturale o indotta dall uso) e che per caricarli si spenderebbe molta più energia di quella che si ricava.  Mi chiedevo però se il "coso" non potesse essere magari usato come una sorta di "trasformatore" e se avesse un qualche genere di economicità. Dico ad esempio se gli statori fossero elettrici azichè di neodimio e opportunamente alimentati da energia solare. Si avrebbe un qualche vantaggio rispetto ai motori tradizionali?

RISPOSTA

Guardi che poco importa se i magneti al neodmio si scaricano col tempo, questi magneti sono fermi quindi il loro campo magnetico e' costante, con un campo magnetico costante non si puo' avere produzione di energia meccanica per che' ad un certo punto il sistema troverebbe un punto di equilibrio. Il
Principio di conservazione dell'energia con questo motore sarebbe ovviamente completamente sconfessato, quindi i vari scienziati sin ora avrebbero sbagliato. Che ben venga chi lo puo' dimostrare.... ovviamente nessuno anche lo stesso inventore e' stato arrestato per truffa e quasi tutti i motori che
si vedono girare sono falsi. AAlimentando lo statore con dei campi elettrici opprotunamente pilotati si potrebbe far funzionare ad esempio come motore
passo-passo, un componente esistente sul mercato ed usato per tutti gli spostamenti di precisione (carrelli stampanti ink jet). Per quanto riguarda il rendimento di queste macchine si dovrebbe aprire una discussione piu' ampia (tagli, numero poli, circuito elettronico pilota).

 
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