Ora Esatta

histats

statistiche gratuite

Contatore Visite


Visits today:112
Visits in this month:2635
Visits in this year:8695
Visits total:704424
Bots today:15
Date since:2010-05-11
Home ElettroBLOG
ElettroBlog


Protezione differenziale in trifase PDF Stampa E-mail

DOMANDA

Se alimento dei motori asincroni con un sistema trifase senza neutro, la protezione dai contatti indiretti con il differenziale sul motore come la faccio?

Risposta

SISTEMA TT fornitura Ente Distributore in bassa tensione.
Il motore trifase deve essere alimentato da un magnetotermico differenziale 3 POLI in curva D (magnetotermica) + un differenziale da 0,03 o 0,3 A (secondo la taglia del motore, generalmente lo 0,03 A va bene) tripolare. Il motore deve essere collegato a terra tramite il conduttore di protezione PE (attraverso il quale l'eventuale corrente di guasto ritorna al centro stella del trasformatore di distribuzione) (attenzione, ovviamente, a non far passare il PE in un eventuale interruttore 4 Poli al posto del neutro, perche' la protezione contro i contatti indiretti sarebbe vanificata).
SISTEMA TN-S fornitura in Media Tensione
Non cambia nulla (se non che si puo' usare un diff. 0,3A Non obbligatorio)
SISTEMA TN-C fornitura in Media tensione
il conduttore PE del motore si collega al PEN del sistema (si puo' usare un diff. 0,3A Non obbligatorio).

Controdomanda

Gent.mo ingegnere, il problema è questo: In una officina per la lavorazione del ferro, dal contatore parte un cavo quadripolare da 16 mmq (tre fasi e neutro), va al differenziale G745N/40AC e da questo, ad una distanza di circa 15 mt, ad un magnetotermico-differenziale G8843/32AC.La linea d'uscita dal Mt,con cavo 4(1x10), va ad una morsettiera. Da questa partono due dorsali tripolari (senza neutro),ognuna protetta, separatamente, da un MT F83A/25 e vanno ad alimentare, a valle, dei quadri, in ognuno dei quali vi è: N° 1   F80T2 e N°1    F83A/16 - 380V. a valle di ognuno vi è una presa tripolare interbloccata, con fungo di emergenza, che alimenta una macchina utensile (compressore, tornio, trapano a colnna, calandra ecc.). Dalla stessa morsettiera partono altre cinque linee monofasi protette da un MT F881NA/10: A valle di ogni linea, costituita da cavi 2(1x4) oltre al PE, alimenta una presa monofase, alcune libere ed alcune protette da F80T2 ed F881NA/10, dotate del solito fungo di emergena. Ora mi chiedo: per le macchine utensili collegate alle prese tripolari interbloccate come eseguo la protezione differenziale? La resistenza di terra, misurata al dispersore senza distacco delle utenze, è di 1,20 ohm. Potrebbe essere sufficiente se le macchine che volta per volta si collegano alla presa avessero un isolamento di classe II? L'impianto esiste così!

Risposta

Non capisco perche' e' preocuppato: l'interruttore magnetotermico differenziale presente a monte di tutto l'impianto protegge dai contatti indiretti tutte le masse collegate a valle, siano esse 1F+N - 3F+N - 3F, quando si manifesta una dispersione fra la fase e la massa la corrente ritorna attraverso il PE e non interessa il circuito di ritorno costituito, nel caso di 1F+N dal neutro, nel caso di 3F+N dal neutro ed in parte delle fasi, nel caso di 3F dal sistema trifase stesso. Per sua costituzione, infatti, il sistema trifase istante dopo istante eroga energia da una fase per farla ritornare dalle altre 2 fasi, la somma (vettoriale) delle 3 correnti e' nulla in ogni istante; solo in caso di dispersione la somma delle correnti e' diversa da 0 e questo viene sentito dal differenziale che interviene e apre il circuito.
Da questo schema c'e' pero' da obiettare che:
1) e' soggetto a scatti intempestivi del differenziale perche' esistono delle piccole correnti di dispersione (non pericolose) in ogni apparecchio, che sommandosi possono farlo scattare anche in assenza di guasto;
2) un guasto differenziale su una qualsiasi macchina fa' staccare tutto l'impianto (in un'officina questo puo' anche essere pericoloso poiche' si stacca anche l'illuminazione e quando ci sono macchine rotanti e' obbligatorio provvedere all'illuminazione locale di emergenza) provocando un grosso disservizio.

La resistenza di terra di 1,2 ohm e' sufficiente per proteggere le masse del suo impianto anche con un differenziale da 1 A ( Rt < 50 / 0,03 = 1666 ohm ovvero, con differenziale da 0,3, 166 ohm, da 1 A 50 ohm).
Le macchine, se sono in doppio isolamento, NON devono essere collegate a terra.
Il fungo di emergenza non mi pare che sia un problema, infatti stacca l'alimentazione della presa fasi e neutro lasdciando il PE.
 
Obbligo di Progetto DM 37/08 PDF Stampa E-mail

DOMANDA Utente: Necessità progettazione.

Salve
cercavo un pò di aiuto in merito alla nuova legge per la conformità degli impianti elettrici.
In pratica ho richiesto la comformita' per un appartamento uso ufficio (è ininfluente la cat. A10) di 120 mq; mi è stato detto che ci vuole il progetto dell'ingegnere e mi è stato fatto un preventivo di 800 euro per certificarlo solamente dato che di fatto l'impianto è a norma.

Se fosse stato per uso abitativo sopra i 200 mq ci sarebbe voluto lo stesso l' ingegnere, mi è stato detto, se invece sempre per uso abitatitivo fosse stato meno di 200 mq non era necessario, ma per uso uffico a prescindere dai mq ci vuole l'ingegnere che deve redigere un pregettino.

Vorrei sapere se la situazione è realmente questa. grazie

RISPOSTA: NO non è necessaria.

Chi legge dovrebbe preventivamente dare un'occhiata all'art.5 del DM 37/2008 che, per gli uffici e loc. commerciali, al comma 2 lettera c) richiede la progettazione solo per quegli impianti con potenza contrattuale maggiore di 6 kW o superficie maggiore di 200 mq.

(nel caso di uso abitativo la superficie dovrebbe essere  maggiore di 400 mq o P>6kW)

Vorrei però precisare che se l'impianto fosse già stato realizzato a regola d'arte nel periodo fra il 1990 ed il 27/03/2008, il DM 37/2008 prevede il rilascio della Dichiarazione di Rispondenza, sostitutiìva di quella di Conformità, a firma di una Ditta abilitata o di un Ingegnere che esercita da 5 anni nel settore. La cosiddetta DiRi ovviamente costerà molto di meno che non rifare tutto l'impianto, anche se quest'ultimo dovrà essere attentamente analizzato per dichiararne la rispondenza alla regola d'arte (forse chi le ha fatto un preventivo di 800 euro intendeva dire questo? Cioè che avrebbe chiamato un ingegnere per rilasciarle la DiRi?), alla DiRi devono essere allegati comunque una planimetria del locale con i componenti ed uno schema del quadro elettrico (potrebbe essere questo il progettino di cui parla sopra).

In alternativa ancora al rifacimento di tutto, un'impresa (amica) potrebbe effettuare una manutenzione straordinaria dell'impianto e rilasciare una semplice Dichiarazione di Conformità, ovviamente sempre con allegati schema quadro e planimetria componenti.

 
« InizioPrec.1234Succ.Fine »

Pagina 4 di 4

Pubblicità

Link consigliati:
OGGETTI IN VENDITA KIJIJI
Se vi interessa contattatemi tramite ebay
OGGETTI IN VENDITA SUBITO
Se vi interessa contattatemi tramite subito
TORRISIGROUP
Professionale gestore siti Web
Il mio Profilo LinkedIn
Francesco Monteleone
Il sito Web dell'IISS Nautico Gioeni-Trabia
Creato per intero da Francesco Monteleone

feed-image Feed Entries

Biglietto da visita

biglietto visita no indirizzo.jpg

Ing. Monteleone Francesco P.IVA 06206570829